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Galleria d'arte "Il Crocicchio"
via Martiri della libertà civ.63 r Campomorone - Genova
Tel 0347 2940784 - e-mail:aacrocicchio.arte@libero.it
Orario di apertura 10-12 / 16-19,30 tutti i giorni compresi festivi, chiuso il lunedi'.

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Antonino Traverso
Genova 1900 - Genova 1981.
Clicca sull'immagine per un maggior dettaglio Figlio di un'orafo, iniziò gli studi all'Accademia Ligustica di Belle Arti di Genova nel 1915,ultimandoli nel 1918. Nell'anno seguente frequentò il corso speciale di scultura presso l'Accademia di Belle Arti di Carrara e ancora,negli anni 1920-21-22, i corsi speciali di pittura tenuti all'Accademia di Belle Arti di Perugia. Fù nominato Accademico di merito nel 1937 a Genova, nel 1939 a Perugia. Nel 1927 vinse il concorso per la Borsa di Studio quinquennale "Duchessa di Galliera",assegnata all'unanimità di voti. Nel 1938 si iscrisse al Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma,si vide assegnata una borsa di studio per diventare tecnico della scenografia. Dovette lasciare ben presto Cinecittà essendosi rifiutato d'iscriversi al partito fascista. Antonino Traverso fu artista vero e personaggio autenticamente anticonvenzionale e "scomodo".
Pittore originale nel panorama artistico genovese e non solo; in possesso di una tecnica pittorica e grafica eccellenti,vi rinunciò (apparentemente) in favore di un liguaggio anti accademico,al limite del "naif" (ma lo si può giudicare tale solo se lo si guarda con superficialità) -al contrario di quanto fece il fratello ( Mattia Traverso, 1885 - 1956 ) che del tecnicismo e delle immagini oleografiche basò il suo operato - tramite il quale raccontò e continua a raccontare storie di vite , singole e collettive , colte e rappresentate nella loro assolouta essenza interiore,psicologica e sociale.
Così scrisse Angelo Valcarenghi nella prefazione ad una mostra di Antonino : " Presente sulla scena artistica Italiana apartire dagli inizi degli anni venti,vi rimase da protagonista - nonostante il suo costante rifiuto del sistema,del potere, delle convenzioni -per circa sessant'anni,operando anche all'estero,soprattutto in Sud America, propugnando,senza retorica e proclami demagogici e populistici ma solo tramite il proprio coerente lavoro artistico ,l'impegno morale e la polemica sociale, scevra,però,da moralismi di sorta,dimostrando un'0riginalità d'espressione ed un'autonomia di azione non facilmente riscontrabili fra gli artisti figurativi del tempo.
Anche,ma non solo,perquanto innanzi detto appare del tutto inspiegabile ed ingiustificato il fatto che tale artista sia lasciato in ombra dalla critica e dalla storiografia dell'arte ligure che preferisce citare il di lui più anziano fratello Mattia,buon esecutore ma il più delle volte retorico e manieristico pittore asservito alla committenza laica borghese ed a quella religiosa.
Clicca sull'immagine per un maggior dettaglio Antonino Traverso racconta storie di quotidiane povertà e umiliazioni (che esistono e si manifestano,pur nelle loro differenti costumanze,sotto i cieli delle diverse latitudini del mondo)e lo fa con una capacità critica acuta e partecipe che non può essere solo quella dell'osservatore esterno,del cronista,ma bensì quella di chi narra anche la propria condizione. In modo antiretorico Antonino rappresenta,con estremo rispetto e senza urlare,la condizione di una società dolente e forse rassegnata (nella quale esseri umani e animali,accomunati dalla fatica e dalle avversità - meno presente e più sullo sfondo il tema ingiustizie - godono,nella scena e nelle considerazioni del pittore,della stessa attenzione e rispetto e non sono contraddistinti e separati da posizioni gerarchiche di prevalenza degli uni sugli altri,ma convivono e sopavvivono,con pari dignità,sulla scena di un mondo patrigno)gravata dal peso del lavoro,dalla violenza degli eventi avversi,dalla devastazione fisica conseguente le fatiche fisiche,le malattie,la miseria materiale e culturale,tuttavia riscattata,tale condizione,dalla umanità,dalla fede e dal fatalismo dei protagonisti ( e dalla sottile ironia del pittore).
Con la sua arte e maestria di narratore (Efficace come sapevano esserlo i popolani nei loro racconti all'osteria o nelle "veglie invernali attorno alla stufa o al caldo delle stalle) il pittore restituisce dignità,assegnando loro il ruolo di protagonisti del racconto, a gente umile e negletta, ne riscatta le umiliazioni quotidiane attraverso un racconto dai toni e segni fortemente espressivi,spesso lirici che in certi casi raggiunge livelli epici. Clicca sull'immagine per un maggior dettaglio
Antonino dà visibilità,come si usa dire oggi,al mondo dei vinti,dei diseredati tramite la rappresentazione di situazioni che,lungi dall'essere "QUADRI DI GENERE",fissano azioni,gesti e comportamenti di un'umanità perdente che, grazie all'artista, diventa una volta tanto,protagonista,così come succederà trent'anni dopo con le canzoni di un altro grande genovese,Fabrizio De Andrè.
Traverso affonda le proprie radici in quel mondo di pittori e,soprattutto disegnatori e caricaturisti,primo fra tutti Honorè Daumier, che nell'ottocento, come dice il maggiore poeta del secolo Charles Baudelaire "...seguivano,descrivevano,commentavano giorno per giorno gli avvenimenti politici,la vita mondana,la cronaca di Parigi.......il segno della presenza viva dell'intervento dell'artista nella società." Traverso si esprime attraverso un linguaggio tendenzialmente caricaturale (e ricordiamoci che il grande critico d'arte
Argan sosteneva che persino il comico ed il brutto,portati all'eccesso - con maestria dico io -diventano belli) e solo apparentemente ingenuo (chi lo legge con attenzione può riscontrare una sapienza e maestria tecnica e di mestiere eccellenti)che si avvale di una colorazione contenuta entro gamme cromatiche parsimoniose,matericamente magre e stemperate,a volte quasi trasparenti ,soprattutto quando usa (e lo fa spesso,negli ultimi anni) supporti lisci e impermeabili (come le piastrelle o la formica), dai toni bassi,supportata da un segno grafico contornante che scandisce l'immagine contro uno sfondo lasciato spesso e volentieri amorfo,privo di annotazioni e di colore,di profondità spaziale prospettiche. Le storie che ha raccontato sono molteplici e dai più svariati temi,spesso all'interno di veri e propri cicli narrativi; ne ricordiamo alcuni: La guerra di liberazione dai teschi; I vicoli di Genova nel centro storico e i suoi tipici abitanti e frequentatori; Il mondo agricolo,le sue attività e consuetudini e le sue feste laiche e liturgiche; antichi mestieri e costumi popolari; nomadi; Presepi; Don Chisciotte; Costumi,personaggi e scene di vita del Sud America (Venezuela); animali; le miserie umane; Illustrazioni del libro Cuore di De Amicis; i pupi umoristici in cartapesta. " Antonino Traverso non si limitò a eseguire dipinti da cavalletto,ma eseguì ,in Italia e Venezuela, opere murali.
Per il cinema realizzò arredamenti e scenografie per il film "Pricò" e per il notissimo film, diretto da Vittorio De Sica, " Ladri di biciclette". Illustrò famosi libri e notissime riviste e settimanali.
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in questa pagina:
1 - "Galli" olio su tela,25x35
2 - animali domestici, olio su faesite,53x42
3 - Ritorno dalla caccia, olio su tela, 43x55
4 - Tre cacciatori, olio su tela, 60x50
5 - Dal ciclo del Don Chisciotte, olio su cartone,70x100
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