E’ nato a Genova-Sampierdarena nel 1923 ed ivi e’ deceduto nel 1922. Ha frequentato la scuola d’arte seguendo i corsi dei professori Federico  
Piccone (1882-1963) ed Ernesto  Massiglio (1895-1974).Ha iniziato l’attività espositiva nel 1948 partecipando a mostre di carattere regionale e nazionale. 
 I lavori della parte iniziale della sua attività artistica risentono , nella  costruzione e strutturazione delle immagini, nonchè nelle soluzioni
 cromatiche sottolineate e scandite dal segno robusto e scuro,  le suggestioni della pittura novecentista  e soprattutto ripercorrono  le esperienze
 della pittura italiana,soprattutto ligure, della prima metà del novecento.  Così  ha scritto Francesco Gallotti: “Carlo Molinari è stato uno dei promotori
 aderenti al cenacolo dell’Acquasola e qui si è formato attingendo con molti altri a quell’unica fonte di verità lasciata dai disastri bellici. 
Le rovine urbane della guerra furono infatti  come un anelito di libertà esecutiva,una nuova pagina di cultura da annoverare nell’ambito della 
forma spezzata e validamente ripristinata dal colore.” Per successivi passaggi , ponderati  e convinti, mai  strumentali  ed estemporanei,
 grazie anche all’esperienza della pittura con i colori naturali delle terre (E’ stato uno dei firmatari del manifesto artistico
 “Nella natura con la natura” , divenendo uno dei  più convinti  fautori, sostenitori e attuatori delle tesi  e delle finalità che stavano
 alla base dello stesso manifesto), Molinari è passato ad una pittura più morbida, pervasa da suggestioni liriche che ,con l’andare del tempo 
 si sono sempre più marcatamente svincolate dai legami diretti e palesi del soggetto e dalla necessità di descriverlo o, anche solo  di suggerirlo,
 per approdare,anzi meglio per veleggire verso il mare aperto della non figurazione , dell’informale.          
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